Dalla rubrica TUTTA SALUTE della Rivista di Lugano del 27 gennaio 2017, un articolo di Marco Schiavi, medico d’urgenza di Croce Verde Lugano.
Può capitare di trovarsi involontariamente a vivere un avvenimento nella posizione del testimone, come è successo ad alcune persone che passeggiavano sul lungolago di Lugano alcuni anni fa e hanno visto una vettura fuori controllo fiondarsi impazzita su dei pedoni; oppure, trovandosi al ristorante, può capitare che la persona del tavolo accanto si accasci al suolo priva di conoscenza. Anche tra le mura domestiche assistiamo ad eventi per i quali diventiamo importanti testimoni.
Ma cosa vuol dire essere testimoni? Come dobbiamo comportarci se lo siamo e cosa si aspettano gli altri da noi? E noi testimoni di cosa abbiamo bisogno, solo di essere ascoltati? Sono domande che, come soccorritori, non ci rivolgiamo tanto spesso perché la nostra attenzione è dedicata al paziente, tuttavia non dobbiamo trascurare i bisogni degli astanti e le preziose informazioni che possono trasmetterci, utili al soccorso stesso. Il testimone, per definizione, è una persona che assiste o è a conoscenza di un fatto ed è in grado di attestarlo dichiarando come esso realmente si è svolto.
Ed è su questa conoscenza che il soccorritore può ottenere informazioni che aiutano a orientare il trattamento del paziente. Per esempio, se vedo cadere una persona e segnalo che ha cercato di proteggersi dall’impatto con l’assunzione di una posizione delle mani e del corpo volta ad evitare gravi lesioni, aiuto il soccorritore a collocare l’eventuale perdita di coscienza solo dopo l’impatto e non a considerarla la causa della caduta, ricercando allora segni di patologie diverse.
È importante mettersi a disposizione, e segnalare che si hanno informazioni sull’accaduto, attendendo poi che il soccorritore possa riceverle: sarà lui a richiedere il vostro giudizio.
Non sempre la situazione concreta è così facile come la immaginiamo. Il testimone non è sempre nelle migliori condizioni per descrivere l’accaduto, perché quando subentrano le emozioni nel nostro vissuto, perdiamo spesso la capacità di giudizio: la nostra attenzione viene catturata da alcuni dettagli, da altri si allontana e altri ancora non li rileva. Quando poi il testimone lascia il suo ruolo di osservatore per diventare attore della scena, perché chiama i soccorsi oppure soccorre l’infortunato o contribuisce a mettere in sicurezza il luogo dell’intervento, la sua capacità di osservazione si sposta sul suo compito. Potrebbe dunque descrivere una parte soggettiva di quanto visto, a discapito di quel desiderio di precisione e di realtà che lui stesso vuole portare alla conoscenza di colui che lo interroga.
Allora, nel nostro ruolo di soccorritori, la conoscenza di questi meccanismi di percezione, influenzati dalle emozioni, diviene talvolta ostacolo al riconoscimento della verità , ma nel contempo ci impone una doverosa presa a carico del testimone se quest’ultimo risultasse a sua volta indirettamente vittima dell’evento perché turbato a livello emotivo. Questa situazione si manifesta quando ci si accorge di vivere una profonda angoscia per quanto visto accadere: spesso continua a pensarci e talvolta la scena assilla anche la notte sotto forma di incubo o di sogno ricorrente. In questi casi è utile chiedere aiuto, rivolgendosi al proprio medico oppure contattandoci in sede per riflettere insieme su quale via sia meglio percorrere. L’ultimo consiglio, forse più scontato ma non meno importante, è quello di non mettersi mai in condizioni di pericolo per visualizzare l’evento. Ricordiamoci che se si tratta di un incidente stradale è la strada stessa a costituire un pericolo, potrebbe infatti sopraggiungere un altro veicolo e trovarvi in una posizione insicura (è frequente che negli incidenti in autostrada si creino poi degli incidenti secondari nella corsia di marcia opposta per il desiderio di alcuni di rallentare e guardare quanto accaduto).
Vogliamo allora ringraziare i testimoni che ci hanno fornito informazioni utili al soccorso e formulare a tutti i nostri migliori auguri di buon anno, ricordandovi che abbiamo ancora bisogno di voi.
Pro memoria per il testimone:
• Ricorda di autoproteggerti.
• Cerca di visualizzare e memorizzare quanto puoi dell’evento.
• Riferiscilo a chi di dovere.
• Tieni conto dei tempi di ricezione della persona a cui porti la tua testimonianza.
• Se hai bisogno d’aiuto non esitare a contattarci.