Ogni paziente ha il diritto di esprimersi e decidere su tutto ciò che riguarda diagnostica e terapia a cui sottoporsi.
Quante volte nella nostra vita, confrontandoci con la malattia di altri, ci siamo detti: “Meglio morire che rimanere al mondo così”? È naturale porsi domande del tipo: “Fino a dove vorrei che si spingessero medici e infermieri per cercare di curarmi o di prolungarmi la vita? A quali esami o cure voglio sottopormi e fino a quale punto? Cosa succederebbe qualora non dovessi più essere in grado di prendere in modo autonomo decisioni riguardanti la mia salute? Chi deciderà al posto mio?”.
Le direttive anticipate sono indicazioni scritte che ognuno può redigere in qualsiasi momento della propria vita. Forniscono indicazioni su come procedere nella pratica di una terapia qualora una malattia o un incidente dovessero rendere l’individuo incapace di discernimento o di esprimere le proprie volontà.